Nel 648 d.C. l'Imperatore bizantino Costante II emise il Typos, un'ordinanza che imponeva il suo punto di vista sulla volontà di Cristo.
Durante il Concilio Laterano del 649 d.C., il Papa Martino I condannò apertamente tale ordinanza.
Il pontefice fu arrestato, tradotto a Costantinopoli e poi esiliato in Crimea dove morì. Cominciò così, da parte dell'Imperatore, la persecuzione contro coloro che non accettarono la sua volontà.
Fra questi anche il Vescovo di Lucera, il quale scappò verso Lesina, insieme a buona parte dei suoi concittadini, a causa della devastazione della propria città da parte di Costante II, nel 663 d.c.(1).
Non si sa con certezza se la destinazione fu scelta per motivi strategici o dal fatto che, forse, Lesina era anch'essa sede Vescovile.
Viene citato, infatti, un Vescovo di Lesina durante il Concilio Laterano del 648 d.C.. Da quanto si evince il mandato vescovile di Lesina è indubbiamente antico e per questo ricco di particolari e, purtroppo, di imprecisioni.
Infatti, secondo alcuni storici, la sede vescovile a Lesina fu istituita nel 1254 da Papa Innocenzo IV, e che l'ultimo suo presule fu Orazio Greco, il quale partecipò al Concilio di Trento sotto il pontificato di Pio IV. Sempre secondo gli storici, in particolar modo l'Ughelli, il vescovado di Lesina, durò in tutto due secoli, ossia dal 1254 al 1459, anno in cui la sede vescovile fu unificata all'Arcivescovado di Benevento ad opera di Pio II.
Da un'attenta lettura di quanto esposto, è indubbio che ci siano delle date e dei fatti che assolutamente non coincidono con quanto viene asserito dagli storici.
Relativamente a quella che è la cronologia dei Vescovi succedutisi a Lesina, è lampante che il periodo che la interessa come sede vescovile è sicuramente superiore ai due secoli.
Infatti, se consideriamo istituita la sede nel 1254, e poi consideriamo che:
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il Vescovo Guglielmo abdicò nel 1522 (268 anni dopo l'istituzione);
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il Vescovo Orazio Greco partecipò al Concilio di Trento (1545 - 1563), quindi 309 anni dopo l'istituzione;
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lo stesso Ughelli, poi confermato dallo scritto di San Pardo prodotto ed illustrato dall'Abate Pietro Polidoro, racconta la storia dell'esodo del Vescovo di Lucera e dei suoi fedeli verso Lesina nel 663 d.C.;
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nel Concilio Laterano del 648 viene nominato il Vescovo Calumnious, come unico rappresentante, insieme al Vescovo di Siponto, della Puglia e della Calabria;
c'è da arguire che la sede vescovile di Lesina non solo è durata per più di due secoli, ma che è anche, addirittura, antecedente alla distruzione, per mano dell'Imperatore bizantino Costante II, della città di Lucera nel 663 d.C.
A sostegno di quanto detto, c'è poi da considerare che il vescovado di San Severo, della cui diocesi oggi Lesina fa parte, ha festeggiato nel 1980 il suo IV centenario, quindi istituito nel 1580.